Il saluto attraverso lo schermo di un pc. Autocertificazioni all’ingresso, misurazione della temperatura corporea, igienizzazione delle mani e tutti in mascherina. E’ iniziato così il cammino estivo degli oratori di Foligno. Un cammino che la pandemia ha reso più difficoltoso ma che, anche in un periodo decisamente particolare, non si è fermato. Nei prossimi giorni operatori e animatori formati e preparati accompagneranno bambini e ragazzi nel divertimento e nella riflessione, in un luogo che da sempre ha rappresentato il cuore pulsante delle comunità, capace di rinsaldare relazioni e legami.
Ma cosa significa “oratorio” ai tempi del Coronavirus? “Significa speranza e sicurezza nel futuro – spiega don Luigi Filippucci dell’Unità pastorale ‘Sant’Eraclio-Cancellara’ -, perché il ritrovarsi in se stessi ed insieme agli altri dà la speranza di un futuro certo. Non esistono virus che possono mettere fine alla speranza e alla gioia. Ogni uomo è gioia ed è chiamato a donarsi agli altri perché di fronte a sé vede chi si è donato in maniera incondizionata: quel Dio in Cristo che è parte del cammino degli oratori”.
Quella scelta dalla Conferenza episcopale italiana e recepita anche nelle realtà folignati è la via degli “oratori arcipelago”. Bimbi divisi in più gruppi e sparsi per il territorio. Così si evitano assembramenti, lasciando libero spazio al divertimento. Ogni “isola” sarà seguita sempre dagli stessi operatori e utilizzerà sempre gli stessi spazi. Oltre a ritrovare gli altri, questa innovativa formula permetterà di intensificare anche il rapporto con il territorio. “La gioia – afferma don Luigi Filippucci – è data anche dalla scoperta di ciò che abbiamo avuto in dono: il Creato. Mi riferisco a territorio, natura, persone, realtà e beni che ci circondano. La gioia è arricchita dall’essere insieme presenti ed operanti”. Nel primo giorno di laboratori estivi è arrivato anche il saluto dell’assessore alle politiche sociali, Agostino Cetorelli: “Vi auguro un buon gioco e un buon cammino, godete di questi momenti di speranza per tutti noi”.
In attesa dell’avvio degli oratori delle altre Unità pastorali, quello di Sant’Eraclio (diviso in cinque “isole” sparse per il territorio: Sant’Eraclio, San Pietro, Santo Stefano dei Piccioni, Colle Scandolaro e Cancellara) conta circa 85 ragazzi e 30 educatori che si muovono nel solco delle linee guida del Dipartimento per le politiche della famiglia e dell’ordinanza della Regione Umbria. Dal documento “Aperto per ferie” della Cei invece la progettazione dell’estate negli oratori. Progettazione partita con la preziosa formazione degli educatori, attraverso incontri via web con gli esperti.
Fabio Luccioli